corso di educazione alla cittadinanza nella Rete della Vita

 

Il corso intende offrire linee di sviluppo, momenti di riflessione, tracce di nuove "attitudini" individuali aventi rilevanza civica. Attitudini fattibili ed espressive di una coscienza meno antagonista e maggiormente cooperativa, empatica rispetto all'Uomo e alla Natura. Attitudini coerenti con la visione sistemica della Vita e della Natura.
La parola “attitudine” vuole evidenziare, nel nostro contesto, non tanto una predisposizione naturale quanto un atteggiamento, un modo di essere, da tenere nelle varie evenienze della vita quotidiana. La nostra attitudine condiziona fortemente anche il benessere di coloro che entrano in relazione con noi. L’attitudine si monitora, si aggiusta, si migliora e si conquista giorno per giorno e ci parla del nostro reale mondo interiore. Le radici culturali della questione morale, occorre ricordarlo, si situano nel nostro habitat interiore dal quale scaturiscono le nostre condotte di vita.
La "giusta" attitudine può aiutarci a superare le grandi difficoltà che incontriamo nella vita e a esprimere la natura cooperativa ed empatica che talora soccombe rispetto all'altra natura che alberga anche essa in noi: la natura conflittuale e antagonista.

Pico della Mirandola ci ricordava che ciascuno di noi ha la libertà di fare di sé ciò che vuole fino a diventare come un'animale o come Dio, usando a questo scopo tutto il creato. Anche Pascal riconosceva con toni coloriti che nell’uomo vi è la componente bestiale e quella divina. Il nostro “Io” si trova al centro tra queste due direzioni, tra queste due nature e deve scegliere dove dirigersi. Lo scienziato Gallese ha recentemente stigmatizzato, in una prospettiva scientifica, la nostra ambivalenza: “La nostra costitutiva apertura agli altri […] può essere declinata sia in termini di violenza sociale che di cooperazione sociale”.

Queste attitudini individuali sono anche “civiche” in quanto esprimono un modo di essere dell’uomo quale cittadino non di uno Stato, ma di un’ampia collettività che noi possiamo chiamare “Rete della vita”, secondo la terminologia scientifica impiegata da F. Capra. In questa prospettiva concettuale, le nostre condotte interiori ed esteriori sono sempre civiche in quanto non possono oggettivamente essere estranee alla Rete della Vita della quale facciamo necessariamente parte.

Il senso di Unità, peraltro, osserva sempre Capra, è pienamente confermato dalla visione della realtà della scienza contemporanea: "vi sono numerose somiglianze fra la visione del mondo dei mistici, orientali e occidentali, e la concezione sistemica della natura che si sta sviluppando in numerose discipline scientifiche... La consapevolezza di essere connessi con tutta la natura... relazione e interdipendenza sono concetti fondamentali. Quando guardiamo il mondo che ci circonda, scopriamo che non siamo gettati nel caos e nella casualità, ma che siamo parte di un grande ordine…”.


Essere coscienti e percepire la comune appartenenza alla stessa Comunità di Vita (Rete della Vita) appare fondamentale sul piano dell’acquisizione di una nuova consapevolezza comportamentale. Ciò fa parte delle nostre naturali possibilità: l'empatia, ad esempio, è una importante porta di accesso alla percezione della Rete della Vita.

La “visione sistemica” applicata alla vita, comporta la necessità di considerare gli organismi viventi, quali anche la società umana, nella totalità delle loro mutue interazioni.

Nei prossimi decenni, "la sopravvivenza dell’umanità dipenderà dalla nostra capacità di comprendere i principi che sostengono la vita e di vivere in conformità con questi. Pertanto, la consapevolezza di essere parte di “un tutto” e di come funzionano i sistemi viventi che ne fanno parte dovrà diventare una competenza imprescindibile per i politici, gli amministratori, gli insegnanti e costituire la parte più importante dell’istruzione a tutti i livelli, dalle scuole primarie e secondarie, fino all’università e alla formazione permanente“.

Se accogliamo questa nuova comprensione della realtà, dobbiamo sviluppare nuove sensibilità ai legami che intercorrono tra di noi al fine di diventare cooperatori e non profittatori e predatori delle risorse (materiali, affettive, etc.) offerte dalla Rete della vita. Una comunità che non sa esprimere e valorizzare le attitudini cooperative, si è detto, è “più povera” di capitale sociale e civile e avrà maggiori difficoltà ad attivare circoli virtuosi di sviluppo”.

Cercheremo di enucleare dalla realtà viva della società nella quale viviamo alcune linee di forza che comprovino queste tendenze. Cercheremo di dare voce a un pensiero autorevole che abita già il nostro presente. Ci soffermeremo su un percorso di cambiamento già avviato da una parte della società, supportato da una cultura orientata non solo allo studio ma anche alla realizzazione dei valori. Daremo atto di come e perché si sia levato fin dalla metà dello scorso secolo un intenso e rinnovato appello a una società animata da cooperazione fraterna (modulo 4), analizzeremo i fondamenti e i contenuti della cooperazione fraterna (modulo 5) e cercheremo di porre in luce le reali motivazioni oppositive all’accoglimento dei valori di collettività (modulo 6). Analizzeremo le tappe del percorso di cambiamento, tenendo conto delle nuove evidenze scientifiche in tema di coscienza e processo cognitivo (modulo 8). Cercheremo di riflettere sulle basi concettuali dell’educazione alla cittadinanza, indagando sul processo interiore di adeguamento alle regole civiche (modulo 11 bis). Nell’ultimo modulo enunceremo linee di sviluppo di alcune attitudini civiche significative, per meglio esplicitare il senso concreto di queste possibilità di cambiamento che fanno parte delle corde intime e autentiche del nostro essere.

La prospettiva concettuale espressa nel corso è ispirata ad un vasto pensiero culturale e scientifico di cui si dà riscontro puntuale nelle note delle singole pagine del sito. Il materiale pubblicato proviene dal volume Cittadinanza globale e società fraterna, Stella Mattutina Edizioni, di Bruno E. G. Fuoco, 2019.

Alcune delle opere di riferimento:

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